Il periodo transitorio previsto dalla normativa di liberalizzazione del servizio di distribuzione del gas naturale (D.Lgs. n. 164/2000) garantisce la prosecuzione delle concessioni in essere fino alla scadenza naturale o, comunque, fino al completamento del quinquennio transitorio, senza possibilità per l'amministrazione concedente di disporre il recesso unilaterale o la revoca anticipata del rapporto concessorio, salvo il verificarsi di gravi e comprovati inadempimenti contrattuali da parte del concessionario. L'amministrazione non può far valere generiche ragioni di pubblico interesse, come il perseguimento di una maggiore concorrenzialità nel settore, per giustificare la cessazione anticipata di una concessione in corso, in assenza di specifici e rilevanti inadempimenti contrattuali da parte del concessionario, debitamente accertati e contestati. Inoltre, l'amministrazione è tenuta a rispettare le clausole della convenzione stipulata, in particolare per quanto riguarda la ripartizione degli oneri relativi all'estensione della rete di distribuzione, senza poter addurre pretestuose motivazioni di eccessiva onerosità a carico del concessionario. Il mancato rispetto di tali principi comporta l'illegittimità dei provvedimenti di recesso unilaterale o di revoca anticipata della concessione.