La capacità economica del datore di lavoro costituisce un requisito essenziale per il rilascio del nulla osta all'ingresso di lavoratori extracomunitari in Italia, dovendo essere valutata in relazione alla concreta situazione reddituale e patrimoniale dell'impresa, nonché agli impegni retributivi e assicurativi previsti dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali di categoria applicabili. L'Amministrazione competente, nel procedimento di rilascio del nulla osta, è tenuta a verificare la sostenibilità economica dell'assunzione del lavoratore straniero sulla base di dati concreti ed attuali, senza poter fare affidamento su eventuali e ipotetici redditi futuri, in quanto tale valutazione prospettica risulterebbe aleatoria e pregiudicherebbe l'interesse del lavoratore extracomunitario a non subire il flusso migratorio in condizioni di incertezza circa il suo sostentamento. Pertanto, il diniego del nulla osta è legittimo qualora l'Amministrazione accerti, sulla scorta di elementi istruttori specifici e adeguatamente motivati, l'insufficienza della capacità economica del datore di lavoro, anche a seguito del riesame della richiesta effettuato ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990, senza che rilevi la situazione reddituale ed occupazionale esistente al momento della proposizione del ricorso giurisdizionale, essendo la valutazione amministrativa vincolata al rispetto di precisi termini temporali.