Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16344 del 3 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:16344PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità sociale di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. opera in relazione a determinati reati, imponendo l'applicazione della custodia cautelare in carcere, salvo che non risultino acquisiti elementi dai quali emerga l'insussistenza di esigenze cautelari. Tale presunzione può essere superata solo attraverso una valutazione concreta e specifica della pericolosità dell'imputato, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, tra cui la natura associativa del reato, il contesto delinquenziale plurisoggettivo e il concreto pericolo di reiterazione di analoghe condotte delittuose. Il giudice è tenuto a motivare in modo congruo e logico il proprio apprezzamento in ordine all'attualità e concretezza del pericolo di recidiva, senza poter essere sindacato in sede di legittimità se non per vizi di illogicità manifesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 622/2011 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 28/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1.1 - Il Tribunale di Catanzaro con ordinanza del 28.06.201…

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