Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35029 del 14 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35029PEN

Massima

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L'aggravante dell'uso del metodo mafioso di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 si configura nel caso di estorsione commessa prospettando alla vittima che l'utilizzo delle somme estorte serva per aiutare le famiglie di taluni carcerati, in quanto tale rappresentazione costituisce comunque un mezzo di coartazione della volontà, in quanto, seppure in modo indiretto e implicito, l'autore del reato fa ricorso al vincolo mafioso e alla connessa condizione di assoggettamento della vittima. Ai fini della sussistenza di tale aggravante, non rileva che l'esistenza dell'organizzazione criminale non sia stata espressamente rappresentata nel contesto delle richieste estorsive, poiché il richiamo alla necessità di mantenere "amici carcerati" non può che essere inteso come una rappresentazione diretta a far valere l'appartenenza e la forza del vincolo associativo. Pertanto, la condotta di coloro che, prospettando l'utilizzo delle somme estorte per aiutare le famiglie di taluni carcerati, costringono la vittima a consegnare denaro, integra l'aggravante dell'uso del metodo mafioso, a prescindere dalla dimostrazione dell'effettiva appartenenza degli autori a un'associazione di tipo mafioso o dalla prova della concreta agevolazione di tale organizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3544/2011 CORTE APPELLO di CATANIA, del 29/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Udito, altresi', nella pubblica udienza, il Pubblico Ministero in persona del dott. FRATICELLI Mario, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per il rigetto del ric…

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