Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15995 del 10 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15995PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di merito, nel procedimento di applicazione di misure di prevenzione personale, è legittimato a valutare elementi di prova e indizi tratti da procedimenti penali, anche se non ancora conclusi, e da sentenze irrevocabili, indipendentemente dalle statuizioni in ordine all'accertamento della responsabilità penale, purché tali elementi siano certi e consentano di affermare, sulla base di un ragionamento logico e privo di vizi, l'attuale pericolosità sociale del soggetto. Il giudizio di prevenzione è autonomo rispetto al procedimento penale, pertanto il giudice può utilizzare circostanze fattuali emerse in sede penale, effettuando un puntuale esame critico al fine di accertarne l'esistenza e la diretta incidenza sul giudizio di pericolosità, senza essere vincolato alle conclusioni raggiunte dal giudice penale. La motivazione del provvedimento che applica la misura di prevenzione deve essere logicamente coerente, completa e idonea a rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice nell'accertamento dei presupposti di legge, senza che sia deducibile il vizio di manifesta illogicità, salvo che la motivazione risulti del tutto carente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO M. - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 102/2012 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 10/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

lette le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1 - Il 10 maggio 2013 la Corte d'appello di Catanzaro rigettava il ricorso proposto da (OMISSIS) avverso il decreto del Tribunale di Vibo Valentia che, il 1…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.