Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50060 del 24 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50060PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. sussiste quando vi sia la prova di un accordo stabile e duraturo tra più soggetti, finalizzato alla realizzazione di un programma criminoso, caratterizzato da un'organizzazione idonea al raggiungimento degli scopi illeciti, con la consapevolezza e volontà di ciascun partecipante di far parte del sodalizio e di contribuire al perseguimento dei suoi fini delittuosi. L'elemento soggettivo del reato associativo non può ritenersi presunto, ma deve essere dimostrato attraverso elementi probatori che comprovino l'affectio societatis e la condivisione del programma criminoso, anche in assenza della realizzazione di tutti i reati-fine inizialmente programmati. La condotta neutra o professionale dell'imputato può assumere rilevanza penale ove risulti strumentale e funzionale al raggiungimento degli scopi illeciti dell'associazione, come dimostrato dalla disponibilità di un luogo idoneo allo svolgimento delle attività criminose e dai contatti telefonici finalizzati alla gestione degli appuntamenti con le vittime. Ai fini della configurabilità del tentativo di reato di cui all'art. 56 c.p., è necessario che la condotta dell'imputato abbia superato la soglia degli atti meramente preparatori, risultando univocamente diretta alla realizzazione del delitto e idonea, secondo il giudizio ex ante, a produrre l'evento, come desumibile da elementi probatori quali conversazioni telefoniche e riscontri oggettivi. L'erronea quantificazione della pena, derivante dalla mancata considerazione della riduzione per il rito abbreviato e dell'aumento per il reato continuato, comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza limitatamente alla determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma emessa in data 25/11/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Rossella Catena;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Fimiani Pasquale, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente il difensore di fiducia, Avv.to (OMISSIS), che ha concluso per l'acco…

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