Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47316 del 12 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47316PEN

Massima

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Il maltrattamento in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., costituisce un reato abituale che si realizza attraverso una serie di condotte, anche non necessariamente violente, che, considerate nel loro insieme, denotano un perdurante atteggiamento di sopraffazione e di prevaricazione del soggetto attivo nei confronti del soggetto passivo, tale da cagionare a quest'ultimo un perdurante stato di sofferenza fisica e morale. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che le singole condotte siano di per sé idonee a cagionare un grave pregiudizio all'integrità fisica o psichica della persona offesa, essendo sufficiente che esse, nel loro complesso, determinino una situazione di grave turbamento delle normali condizioni di vita familiare, tale da ingenerare nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura. Inoltre, il reato di maltrattamenti in famiglia può essere integrato anche da condotte meramente psicologiche, prive di risvolti fisici, purché idonee a creare nella vittima un perdurante stato di sofferenza morale e di assoggettamento alla volontà dell'agente. Infine, la condanna per il reato di maltrattamenti in famiglia comporta, oltre alla pena detentiva, anche l'obbligo di risarcire i danni, patrimoniali e non patrimoniali, subiti dalla persona offesa, nonché l'applicazione di una provvisionale a suo favore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco re - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PA. Fa. , n. a (OMESSO) (AV) il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, emessa in data 28.3.2007;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udit…

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