Il mancato pagamento del canone di locazione alle scadenze pattuite, costituendo la violazione di una delle obbligazioni primarie ed essenziali scaturenti dal contratto di locazione, incidente sull'intera economia del contratto stesso, integra un inadempimento grave e giustifica la risoluzione del contratto, senza necessità di una specifica valutazione della gravità dell'inadempimento da parte del giudice. Ciò in quanto la legge, con gli artt. 5 e 55 della L. n. 392/1978, ha predeterminato i parametri per ritenere sussistente l'inadempimento grave del conduttore, escludendo ogni discrezionalità del giudice al riguardo. Pertanto, il locatore può agire in giudizio per ottenere la dichiarazione di risoluzione del contratto di locazione ad uso abitativo e il rilascio dell'immobile, nonché la condanna del conduttore moroso al pagamento dei canoni non corrisposti e degli oneri accessori debitamente provati. L'imputabilità dell'inadempimento al conduttore, in assenza di giustificazioni, comporta l'esclusione della seria volontà di adempiere, rendendo irrilevante una valutazione specifica della gravità dell'inadempimento ai fini della risoluzione.