Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 15210 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:15210SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio non autorizza l'interessato a completare, trasformare o ampliare i manufatti oggetto della richiesta, i quali, fino al momento dell'eventuale concessione in sanatoria, restano comunque abusivi. Qualora ciò dovesse accadere, il Comune non può pronunciarsi sulla domanda di condono, ma è tenuto a sanzionare le opere con l'ordinanza di demolizione. Pertanto, sui manufatti non sanati non è consentita la realizzazione di interventi ulteriori che, sebbene per ipotesi riconducibili nella loro individuale oggettività a categorie che non richiedono il permesso di costruire, assumono le caratteristiche di illiceità dell'abuso principale. L'art. 35, comma 4, della legge n. 47/1985, regolante le modalità e le condizioni in base alle quali è consentito al richiedente la sanatoria di completare, sotto la propria responsabilità, le opere abusive oggetto della domanda, dimostra semmai che, in linea di principio, è tassativamente impedita la prosecuzione dei lavori e la modificazione dello stato dei luoghi, se non con l'osservanza delle cautele previste dalla legge. Pertanto, il Comune è legittimato a respingere la domanda di condono edilizio qualora accerti che, successivamente alla presentazione dell'istanza, il richiedente abbia ampliato o modificato il manufatto oggetto di sanatoria, in assenza della procedura di cui all'art. 35 della legge n. 47/1985.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/07/2024

N. 15210/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00043/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 43 del 2017, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)), con studio in Genzano di Roma, via ((omissis)), 56;

contro

Comune di Velletri, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

del provvedimento del Comune di Velletri, settore IV Uff. Condono edilizio n. 253 del 15 settembre 2016, con il quale è stata respinta l’istanza di condono e…

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