Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4471 del 2 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:4471PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione si differenzia dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in relazione all'elemento psicologico dell'agente. Mentre nel primo caso l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella piena consapevolezza della sua ingiustizia, nel secondo caso l'agente agisce nella convinzione ragionevole, anche se in concreto infondata, di esercitare un proprio diritto o di soddisfare una pretesa che potrebbe formare oggetto di azione giudiziaria. Ai fini dell'integrazione del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la pretesa arbitrariamente coltivata dall'agente deve corrispondere esattamente all'oggetto della tutela apprestata dall'ordinamento giuridico, non risultando in alcun modo più ampia, atteso che ciò che caratterizza tale reato è la sostituzione, operata dall'agente, dello strumento di tutela pubblico con quello privato. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento psicologico, deve tenere conto di tutti gli elementi probatori, ivi comprese le dichiarazioni della persona offesa e dell'imputato, per escludere che quest'ultimo fosse animato dalla finalità di perseguire una pretesa ragionevolmente tutelabile in via giudiziale. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, purché la motivazione sia congrua e rispetti il principio di proporzionalità, senza necessità di un'analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/09/2021 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TOSCANI EVA;
letta requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in preambolo la Corte di appello di Firenze confermava quella emessa, il 27 gennaio 2021, dal …

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