Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38738 del 19 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38738PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata a una persona socialmente pericolosa ai sensi del D.Lgs. n. 159 del 2011, art. 4, comma 1, lett. b), anche in assenza di una condanna definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso, qualora emerga dalla motivazione del provvedimento che il soggetto sia stato condannato con sentenza non definitiva per il reato di partecipazione ad un'associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti e risulti che egli abbia mantenuto per lungo tempo contatti con esponenti della criminalità organizzata, non abbia svolto alcuna attività lavorativa e tragga i mezzi per il proprio sostentamento dai proventi di attività delittuose. In tali casi, la Corte di appello può ritenere sussistente la pericolosità sociale attuale del soggetto e applicare la misura di prevenzione per una durata congrua rispetto al grado di pericolosità manifestato, senza necessità di una prova della sua dissociazione dal contesto criminale, essendo sufficiente l'assenza di elementi che dimostrino il suo distacco dallo stesso. La motivazione del provvedimento che applica la misura di prevenzione deve illustrare in modo esaustivo gli elementi di fatto posti a fondamento della valutazione della pericolosità sociale attuale del soggetto e della durata della misura, senza necessità di ulteriori argomentazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/02/2019 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Romano Michele;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Delia Cardia, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto indicato in epigrafe la Corte di appello di Palermo ha parzialment…

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