Il decreto del tribunale che dichiara l'inammissibilità della proposta di concordato preventivo, senza emettere la conseguente sentenza dichiarativa del fallimento del debitore, non è soggetto a ricorso per cassazione ex art. 111 Cost., comma 7, in quanto tale provvedimento non ha carattere decisorio, non decidendo nel contraddittorio tra le parti su diritti soggettivi e, pertanto, non è idoneo al giudicato. Tuttavia, nel caso in cui il tribunale dichiari successivamente il fallimento del debitore, l'effetto devolutivo pieno che caratterizza il reclamo avverso tale sentenza riguarda anche la decisione sull'inammissibilità del concordato, sicché il giudice adito ai sensi degli artt. 18 e 162 L. Fall., che dichiari la nullità della dichiarazione di fallimento, è tenuto a riesaminare le questioni concernenti l'ammissibilità della procedura concorsuale minore, avuto riguardo alla preferenza manifestata dall'ordinamento per le soluzioni concordate della crisi d'impresa e al coincidente interesse del reclamante a perseguirle.