Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33574 del 14 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33574PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza illecita, anche se non accompagnato da una prova certa del suo utilizzo, integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la disponibilità immediata ed esclusiva del bene da parte dell'imputato, quale gestore dell'attività in cui il bene è stato rinvenuto. La valutazione delle circostanze attenuanti e la determinazione della pena finale rientrano nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il quale deve tenere conto della natura e della potenziale utilizzazione del bene ricettato, della gravità dei precedenti penali e della complessiva personalità dell'imputato, senza che ciò possa essere sindacato in sede di legittimità, salvo vizi logico-giuridici della motivazione. Il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per una mera rivalutazione delle prove, essendo precluso al giudice di legittimità un riesame del merito della vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. SA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3079/2007 CORTE APPELLO di PALERMO, del 30/05/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore ((omissis)) del Foro di Pal…

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