Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9770 del 28 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:9770PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell'indagato, afferma che ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale, per "gravi indizi di colpevolezza" ex art. 273 c.p.p., devono intendersi tutti quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che, pur non valendo di per sé a provare oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità dell'indagato ai fini della pronuncia di una sentenza di condanna, consentono tuttavia, per la loro consistenza, di prevedere che, attraverso il prosieguo delle indagini, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel frattempo una qualificata probabilità di colpevolezza. Tali gravi indizi di colpevolezza possono essere legittimamente individuati nelle dichiarazioni collaborative di un sodale di spicco del clan mafioso, direttamente impegnato nel settore del narcotraffico e testimone diretto dell'analogo impegno dell'indagato nel medesimo settore, purché tali dichiarazioni siano congruamente motivate dal giudice in ordine alla loro affidabilità e trovino riscontro in altri elementi probatori, quali attività di osservazione e controllo di polizia, riprese di videosorveglianza, intercettazioni ambientali e conversazioni telefoniche, che dimostrino in modo univoco e cospicuo l'impegno criminale dell'indagato nel settore del narcotraffico e la sua partecipazione all'associazione mafiosa, anche in relazione ad azioni di fuoco. Tali elementi probatori, valutati complessivamente e nel loro complesso, possono fondare una qualificata probabilità di colpevolezza dell'indagato, sufficiente ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale, anche in assenza di riscontri provenienti da altri collaboratori di giustizia, atteso che la legge non richiede una prova piena della responsabilità dell'indagato, ma soltanto una probabilità qualificata della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3594/2016 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 08/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. CASELLA Giuseppina, la quale ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
La Corte:
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza dell'otto luglio 2016 il Tribunale di Napoli, adito ai sen…

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