Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22254 del 3 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:22254PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. può essere integrato anche dalla costituzione di una società di modeste dimensioni finalizzata alla commissione di una serie determinata di reati di truffa, purché tali condotte siano caratterizzate dall'indeterminatezza, dalla realizzazione in numero notevole e dalla divisione degli utili illeciti tra i partecipi, elementi questi ultimi idonei a configurare i requisiti dell'organizzazione e della stabilità del vincolo associativo, a prescindere dalla durata operativa del progetto criminoso. Inoltre, l'affermazione di responsabilità per il reato di bancarotta fraudolenta nei confronti di un soggetto formalmente estraneo alla compagine sociale non viola il principio di correlazione tra accusa e sentenza, qualora risulti provato il suo effettivo coinvolgimento nella gestione dell'impresa fallita, sulla base di elementi rientranti nella cognizione dell'imputato e sui quali questi abbia avuto modo di difendersi adeguatamente. Infine, il diniego delle attenuanti generiche e la determinazione della pena possono essere adeguatamente motivati con riferimento alle modalità della condotta, alla gravità dei danni cagionati, all'intensità del dolo e ai precedenti penali dell'imputato, senza necessità di un'analitica valutazione di tutti i criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dal difensore di:

Va. Al. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Venezia in data 22.4.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore dell'imputato Avv. …

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