Il diritto di proprietà privata è tutelato dall'ordinamento giuridico e può essere legittimamente compresso solo attraverso il corretto esercizio del potere espropriativo da parte della pubblica amministrazione, nel rispetto delle garanzie procedimentali e sostanziali previste dalla legge. Pertanto, l'occupazione di un bene immobile privato da parte della pubblica amministrazione, in assenza del tempestivo completamento del procedimento espropriativo con l'emanazione del decreto di esproprio, configura un illecito permanente che obbliga l'amministrazione al risarcimento del danno per equivalente monetario. Tale risarcimento deve essere commisurato: 1) al valore di mercato del bene al momento della rinuncia abdicativa del proprietario, da rivalutare e maggiorare degli interessi legali; 2) al danno da mancato godimento del bene, calcolato in misura pari al 5% annuo del valore del bene per il periodo di occupazione illegittima, da rivalutare e maggiorare degli interessi legali. L'amministrazione è tenuta a proporre agli aventi diritto il pagamento di tali somme entro un termine perentorio, in difetto del quale il risarcimento sarà liquidato in sede giudiziale.