Il mutamento di destinazione d'uso di un fabbricato preesistente, da magazzino a residenziale, senza aumento di volumetria, è suscettibile di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 3, comma 3, lett. a), della L.R. Veneto n. 21/2004, a condizione che l'intervento non sia precluso dalla disciplina di tutela del vincolo ambientale e che la nuova destinazione d'uso sia residenziale. Pertanto, il diniego di condono edilizio è illegittimo qualora l'intervento realizzato non comporti un aumento di volume, ma si configuri come mera ristrutturazione con mutamento di destinazione d'uso, in quanto rientrante tra gli interventi ammissibili alla sanatoria ai sensi della citata disposizione normativa. Il rilascio del parere di compatibilità paesaggistica costituisce un indice indiretto della sussistenza di tali requisiti, in quanto l'art. 167, comma 4, del d.lgs. n. 42/2004 consente l'accertamento postumo della compatibilità paesaggistica solo per gli interventi che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi, ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati.