Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47300 del 17 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:47300PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la minaccia di un male futuro, prospettata dall'agente, risulta idonea a coartare irresistibilmente la volontà della vittima, costringendola a compiere un'azione o un'omissione a vantaggio dell'agente stesso. La distinzione tra il reato di estorsione e quello di truffa risiede nella diversa incidenza della condotta minatoria sulla sfera psicologica della persona offesa: nell'estorsione, la minaccia ha una concreta efficacia coercitiva, annullando la libertà di autodeterminazione della vittima, mentre nella truffa la prospettazione di un pericolo inesistente si limita a manipolare il processo volitivo, inducendo in errore la persona offesa. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica del fatto, occorre valutare in concreto l'idoneità della minaccia a piegare irresistibilmente la volontà della vittima, a prescindere dalla effettiva realizzabilità del male prospettato. La consumazione del reato di estorsione si realizza con la consegna del bene o del denaro estorto, anche quando l'intervento delle forze dell'ordine impedisca il definitivo conseguimento del profitto illecito da parte dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma, n. 1864/2018, in data 03/07/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Andrea Pellegrino;
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale Marilia Di Nardo che ha chiesto di dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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