Il rigetto della richiesta di rinnovo della licenza di porto fucile per uso caccia da parte della Questura, in assenza di presupposti normativi e di adeguata motivazione, viola i principi costituzionali di uguaglianza, ragionevolezza e buon andamento della pubblica amministrazione, nonché i principi di trasparenza e partecipazione del procedimento amministrativo. L'Autorità di pubblica sicurezza, nell'esercizio del potere discrezionale di rilascio e rinnovo delle licenze di porto d'armi, è tenuta a valutare con particolare attenzione la posizione del richiedente, motivando adeguatamente il provvedimento di diniego sulla base di elementi concreti e specifici, in ossequio ai canoni di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Il mancato rinnovo della licenza, in assenza di ragioni di ordine pubblico o di sicurezza, lede il diritto costituzionalmente garantito all'esercizio della caccia, quale attività ricreativa e di tutela ambientale, nonché il legittimo affidamento del cittadino nella continuità del provvedimento autorizzatorio. Pertanto, il provvedimento di diniego al rinnovo della licenza di porto fucile per uso caccia, privo di adeguata motivazione e di presupposti normativi, è illegittimo e deve essere annullato.