Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14021 del 3 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14021PEN

Massima

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Il delitto di corruzione propria si configura quando il pubblico ufficiale, pur senza individuare uno specifico atto contrario ai doveri di ufficio, abbia ricevuto denaro o altre utilità in misura tale da evidenziare una commistione di interessi che vanifica la doverosa funzione di controllo e la necessaria imparzialità che gli incombono, integrando così la violazione dei doveri di fedeltà, imparzialità e perseguimento esclusivo degli interessi pubblici. Pertanto, integrano il reato di corruzione propria non solo gli atti illeciti o illegittimi, ma anche quelli formalmente regolari che prescindono consapevolmente dall'osservanza dei doveri istituzionali di correttezza e imparzialità. La reiterazione di tali condotte, la comunanza di interessi pravi e l'inquietante sfondo in cui sono inseriti i singoli atti illeciti sono elementi rilevanti ai fini della commisurazione della pena, che deve essere adeguata alla gravità dei fatti. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare tali elementi, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà. Inoltre, il giudice dell'impugnazione, in presenza di una condanna al risarcimento dei danni o alle restituzioni, anche qualora accerti l'estinzione del reato per amnistia o prescrizione, è tenuto a verificare l'esistenza di tutti gli elementi della fattispecie penale al fine di confermare o meno il fondamento dell'azione civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo L. - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AG. PA. N. IL (OMESSO);

2) MA. LU. N. IL (OMESSO);

3) M. A. N. IL (OMESSO);

4) TU. RE. N. IL (OMESSO);

5) VE. RO. N. (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/10/2006 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARMENINI SECONDO LIBERO;

udite le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)) e dei difensori presenti come da verbale allegato;

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