Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di concessione edilizia in sanatoria e l'ordine di demolizione delle opere abusivamente realizzate, ha affermato il seguente principio di diritto: L'amministrazione comunale è tenuta a riavviare senza ritardo il procedimento di sanatoria, esplicitando i motivi della mancata conclusione dell'originario procedimento e valutando le osservazioni prodotte dal ricorrente, il quale aveva acquisito l'immobile nell'ambito di una procedura esecutiva. Ciò in quanto l'amministrazione, pur avendo riunito in un unico procedimento le due distinte istanze di sanatoria presentate in tempi diversi, non ha adeguatamente motivato il mancato esame della prima istanza, risalente al 1986, né ha tenuto conto del contributo difensivo del ricorrente. L'amministrazione, pertanto, non può limitarsi a rigettare la richiesta di sanatoria sul solo presupposto del decorso del termine di 120 giorni dalla data del decreto di trasferimento dell'immobile, senza verificare la decorrenza effettiva di tale termine e senza valutare compiutamente tutti gli elementi del caso concreto.