Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22117 del 27 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22117PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, cui sia stata presentata una richiesta scritta da un privato, è tenuto a rispondere entro trenta giorni, esponendo le ragioni del ritardo nell'adempimento dell'atto di sua competenza. Tuttavia, qualora emerga che il soggetto attivo abbia ritenuto, per un errore scusabile, che la competenza a provvedere sulla richiesta spettasse ad altro ufficio o funzionario, e si sia attivato in tal senso, non può configurarsi il reato di omissione di atti d'ufficio, in quanto manca l'elemento soggettivo del dolo. In tali casi, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio non può essere ritenuto penalmente responsabile, in quanto la sua condotta, pur formalmente integrando gli estremi del reato, è priva del necessario elemento psicologico, essendo ascrivibile a un errore scusabile sulla ripartizione delle competenze. Il principio di diritto è che l'omissione di risposta entro il termine di legge, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, alla richiesta scritta di un privato, integra il reato di omissione di atti d'ufficio solo ove sia accertata la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, non potendosi configurare tale reato in presenza di un errore scusabile sulla competenza a provvedere sulla richiesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MI. Ma. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, emessa in data 20.2.2008;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. IPPOLITO F.;

udita la requisitoria del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. DELEHAYE, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore dell'imputata, avv. ((omissis)), che ha concl…

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