Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13377 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13377PEN

Massima

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Il giudice del merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto ad analizzare gli elementi di prova (definiti "indizi" in sede cautelare) nel loro complesso, verificandone il significato e l'univocità, al fine di offrire una completa giustificazione del perché i fatti si attaglino alla fattispecie astratta e giustifichino le conclusioni raggiunte circa la fattispecie concreta. Tale valutazione prognostica deve essere effettuata non nell'ottica della ricerca di una certezza di responsabilità già raggiunta, ma nella prospettiva della tenuta del quadro indiziario alla luce di possibili successive acquisizioni e all'esito del contraddittorio, essendo i gravi indizi una "prova allo stato degli atti" valutata dal giudice quando la formazione del materiale probatorio è ancora in itinere. Il giudizio di legittimità non può sostituirsi a tale valutazione di merito, limitandosi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione adottata dal giudice del riesame, senza poter entrare nel merito degli accertamenti di fatto. Inoltre, le richieste del pubblico ministero per l'effettuazione di intercettazioni telefoniche non richiedono particolari requisiti, essendo sufficiente la presenza del decreto autorizzativo del giudice, la cui motivazione autonoma e autosufficiente vale a ritenere in essa assorbite tutte le considerazioni sulla necessità e sulla validità delle intercettazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1609/2013 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 10/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Milano, con ordinanza del 10 ottobre 2013, ha quasi integralmente confermato (annullandola nei conf…

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