Consiglio di Stato sentenza n. 7626 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:7626SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di accertamento di opere realizzate in parziale difformità dal titolo edilizio concesso, che comporta l'intimazione di ripristino dello stato dei luoghi, può essere oggetto di impugnazione giurisdizionale da parte del soggetto interessato. Tuttavia, qualora il destinatario del provvedimento scelga di optare per la sanzione pecuniaria sostitutiva della demolizione, prevista dalla normativa regionale, tale scelta determina il venir meno dell'interesse all'annullamento dell'ordine di rimozione, rendendo il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse. In tal caso, il giudice amministrativo non può più pronunciarsi nel merito della legittimità del provvedimento impugnato, essendo venuto meno l'originario interesse azionato in giudizio, che era volto a contestare in radice il presupposto stesso di qualunque sanzione.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/11/2021

N. 07626/2021REG.PROV.COLL.

N. 04330/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4330 del 2015, proposto da
Samo Snc, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 436;

contro

Comune di Mercato Saraceno, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'((omissis)) (Sezione Prima) n. 01003/2014, resa tra le parti, concernente ordine di rimozione materiale inerte di riempimento - intervento realizzato in parziale difformità dal titolo edilizio concesso

Visti il ricorso in appello e …

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