Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43824 del 25 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43824PEN

Massima

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Il contenuto di una comunicazione, pur se idoneo a realizzare il presupposto oggettivo del reato di diffamazione in ragione della sua conoscibilità da parte di un numero indeterminato di persone, non integra il reato qualora non abbia carattere denigratorio, ma si limiti a riportare osservazioni e riferimenti normativi e fattuali nell'ambito di una controversia civile, la cui fondatezza non risulti specificamente contestata dall'interessato. In tali casi, l'avvertenza di riservatezza della comunicazione nei confronti del destinatario non assume rilievo scriminante, in quanto si riferisce all'ipotesi di errore di trasmissione e non esclude la conoscibilità del contenuto da parte di un numero indeterminato di persone.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO P.A - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

parte civile (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Pesaro del 28/10/2011;

nel procedimento penale a carico di:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione del consigliere Paolo Antonio BRUNO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito, altresi', l'avv. (OMIS…

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