Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La stazione appaltante, nell'indire una procedura di gara per l'affidamento della gestione di impianti sportivi comunali, deve rispettare i principi di trasparenza, correttezza, imparzialità e adeguata pubblicizzazione, anche quando l'affidamento non abbia rilevanza economica significativa. Tuttavia, i requisiti di partecipazione richiesti devono essere logicamente connessi all'oggetto dell'appalto e proporzionati, senza imporre condizioni eccessivamente restrittive che limitino ingiustificatamente la concorrenza. In particolare, il requisito di un'attività decennale per le associazioni partecipanti può risultare sproporzionato e in contrasto con il principio di parità di trattamento, soprattutto in contesti locali con un numero limitato di operatori. L'amministrazione deve quindi bilanciare le proprie esigenze con il rispetto dei principi di libera concorrenza e massima partecipazione alle procedure di gara. Inoltre, l'impugnazione cumulativa di atti amministrativi non collegati procedimentalmente è inammissibile, salvo che il ricorrente dimostri un prevalente interesse per uno degli atti impugnati. Infine, l'utilizzo di espressioni sconvenienti o offensive nei confronti di un soggetto parte del giudizio è vietato ai sensi dell'art. 89 c.p.c.