Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15486 del 14 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:15486PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati è legittimo quando risultino gravi indizi di provenienza illecita, anche in assenza di una piena prova della loro origine criminale, in quanto la presunzione di illiceità prevista dalla normativa antimafia non impone una probatio diabolica all'indagato, ma gli impone soltanto di fornire una giustificazione credibile della legittima provenienza dei beni. In sede cautelare, ai fini del sequestro, è sufficiente il fumus della provenienza illecita, desumibile da una serie di elementi indiziari, quali il rapporto di parentela con soggetti gravemente indiziati di reati come l'usura, la modesta capacità reddituale del titolare formale dei beni, nonché la circostanza di una progressiva spoliazione del patrimonio a favore di terzi, verosimilmente per sottrarli a misure ablative. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulle ordinanze del tribunale del riesame è limitato alla verifica della motivazione, che deve essere esente da vizi di violazione di legge, senza poter estendersi all'adeguatezza e alla congruenza logica del discorso giustificativo della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. LI., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/07/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMBROSIO ANNAMARIA; sentite le richieste del Procuratore Generale in persona del Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1.1. Con ordinanza in data 27/7/2007, il Tribunale di Catanzaro, in sede di riesame, confermava il d…

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