Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso i provvedimenti di decadenza/annullamento di autorizzazioni per l'installazione di impianti pubblicitari su suolo pubblico, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In caso di provvedimento plurimotivato, il rigetto di una doglianza volta a contestare una delle ragioni giustificatrici comporta la carenza di interesse della parte ricorrente all'esame delle ulteriori doglianze volte a contestare le altre ragioni giustificatrici, in quanto, seppur tali ulteriori censure si rivelassero fondate, il loro accoglimento non sarebbe comunque idoneo a soddisfare l'interesse del ricorrente ad ottenere l'annullamento del provvedimento impugnato, che resterebbe supportato dall'autonomo motivo riconosciuto sussistente. 2. L'art. 9 del Piano generale degli impianti pubblicitari, che disciplina la "Cessazione dell'autorizzazione", prevede una peculiare ipotesi di "annullamento" che si configura come una decadenza o revoca sanzionatoria, in caso di "inadempimento degli obblighi da parte del titolare dell'autorizzazione", senza che sia necessaria l'enunciazione di ragioni di pubblico interesse. 3. Il mancato rispetto, da parte del titolare dell'autorizzazione, delle prescrizioni impartite con il titolo autorizzatorio o derivanti da norme generali (come il Codice della strada), legittima l'amministrazione a pronunciare la decadenza o revoca sanzionatoria delle autorizzazioni stesse, senza che rilevi il decorso del tempo dal loro rilascio o l'omessa contestazione tempestiva delle violazioni, in quanto l'interesse dell'amministrazione all'osservanza del Piano generale si rinnova costantemente. 4. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento non determina l'illegittimità del provvedimento finale, ove il ricorrente non dimostri che la sua partecipazione al procedimento avrebbe potuto orientare diversamente l'esito dello stesso.