Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 3156 del 2011

ECLI:IT:TARCT:2011:3156SENT

Massima

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L'annullamento in autotutela di un provvedimento di aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico, adottato dall'amministrazione in conformità a quanto statuito in sede cautelare dal giudice amministrativo, determina la sopravvenuta carenza di interesse delle parti a coltivare i rispettivi ricorsi, rendendo gli stessi improcedibili ai sensi degli artt. 35, comma 1, lett. c), 85, comma 9, e 43 del codice del processo amministrativo. In tale ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità dei ricorsi, condannando le parti soccombenti alle spese di giudizio, in ragione della fondatezza o infondatezza delle rispettive posizioni processuali come già valutata in sede cautelare. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'annullamento in autotutela di un provvedimento di aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico, adottato dall'amministrazione in conformità a quanto statuito in sede cautelare dal giudice amministrativo, determina la sopravvenuta carenza di interesse delle parti a coltivare i rispettivi ricorsi, rendendo gli stessi improcedibili. In tale ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità dei ricorsi, condannando le parti soccombenti alle spese di giudizio, in ragione della fondatezza o infondatezza delle rispettive posizioni processuali come già valutata in sede cautelare. La massima si fonda sui seguenti principali argomenti e ragionamenti giuridici: 1) L'annullamento in autotutela del provvedimento di aggiudicazione definitiva, adottato dall'amministrazione in conformità a quanto statuito in sede cautelare dal giudice amministrativo, determina la sopravvenuta carenza di interesse delle parti a coltivare i rispettivi ricorsi. 2) L'art. 43 c.p.a. consente la domanda nuova in seno al procedimento già incardinato anche ad iniziativa del ricorrente incidentale, ma nel caso di specie non risulta che la parte controinteressata abbia proposto ricorso per motivi aggiunti o un autonomo ricorso avverso l'atto di autotutela. 3) In assenza di ulteriori impugnazioni, l'atto di autotutela adottato dall'amministrazione regola definitivamente la posizione giuridica di tutte le parti in causa, rendendo improcedibili i ricorsi per sopravvenuta carenza di interesse ai sensi degli artt. 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, c.p.a. 4) Stante la delibazione in sede cautelare della fondatezza del ricorso principale e dell'infondatezza del ricorso incidentale, il giudice dispone la condanna alle spese di giudizio delle parti soccombenti.

Sentenza completa

N. 00943/2011
REG.RIC.

N. 03156/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00943/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 943 del 2011, proposto da:
Società Cooperativa Sociale Eco-Tourist, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), presso il cui studio è elettivamente domiciliata in Catania, viale XX Settembre, 19;

contro

Università degli Studi di Catania, rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Ufficio legale dell’Amministrazione, in Catania, P.zza Universita', 2;
Area Provveditorato e Patrimonio Mobiliare - A.P.Pa.M. Universita' degli Studi di Catania, non costituitasi in giudizio;

nei confronti di

F.lli C…

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