Il direttore responsabile di un quotidiano, pur non essendo l'autore materiale dell'articolo ritenuto diffamatorio, risponde a titolo di colpa per omesso controllo sulla pubblicazione, ai sensi dell'art. 57 c.p., in quanto il suo ruolo di direzione implica il dovere di vigilare sul contenuto degli articoli pubblicati, al fine di impedire la commissione del reato di diffamazione. Tale responsabilità colposa sussiste anche qualora l'imputazione originaria fosse formulata in termini di responsabilità dolosa ex art. 595 c.p., in quanto il riferimento al ruolo di direttore è sufficiente a consentire il pieno esercizio del diritto di difesa in relazione alla fattispecie colposa. La modifica del titolo di reato da doloso a colposo, pertanto, non viola il principio di correlazione tra accusa e sentenza, purché siano rispettate le effettive possibilità di difesa dell'imputato. Inoltre, la Corte di Appello può ritenere sussistente la responsabilità colposa del direttore senza necessità di disporre ulteriori accertamenti istruttori, qualora ritenga che gli atti già acquisiti siano sufficienti a tale fine. Infine, il reato di diffamazione a mezzo stampa, commesso dal direttore responsabile per omesso controllo, si estingue per prescrizione, decorso il relativo termine, senza che sia necessario procedere ad un proscioglimento nel merito ai sensi dell'art. 129 c.p.p.