Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19176 del 18 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19176PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La misura cautelare della custodia in carcere, pur essendo la più afflittiva tra le misure cautelari, può essere legittimamente disposta dal giudice quando risulti proporzionata e adeguata alla gravità del reato contestato e alla pericolosità sociale dell'indagato, desunta dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché dalla capacità a delinquere dell'imputato. Il principio di proporzionalità della misura cautelare, pur non imponendo un rigido rapporto tra la durata della custodia e la pena edittale, impone comunque al giudice di valutare attentamente il decorso del tempo trascorso in carcere, in relazione alla gravità del fatto, al fine di verificare la perdurante necessità e adeguatezza della misura più afflittiva. Tuttavia, il giudice non è tenuto a preferire automaticamente misure meno gravose, come gli arresti domiciliari, quando ritenga che la custodia in carcere sia ancora proporzionata e necessaria in relazione alla pericolosità sociale dell'indagato, desunta dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché dalla capacità a delinquere dell'imputato, valutata anche alla luce del decorso del tempo trascorso in custodia cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo G. - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. l'(OMISSIS);

Avverso l'ordinanza 824/2011 del Tribunale del Riesame di Genova del 22.12.2011.

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

Udita in udienza CAMERALE del 15 marzo 2012 la relazione fatta dal Consigliere dott. CLAUDIO D'ISA;

Sentite le richieste del Procuratore Generale nella persona del dott. ((omissis)) di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

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