Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Meroni Ugo & Figli s.n.c. contro la deliberazione del Comune di Cabiate che aveva classificato a parcheggio un'area di sua proprietà, ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto il Comune aveva successivamente approvato una variante generale al proprio strumento urbanistico che aveva previsto una nuova disciplina per l'area di proprietà della ricorrente, accogliendo parzialmente le sue osservazioni. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che il ricorso diviene improcedibile quando, a seguito di modifiche sopravvenute agli atti impugnati, viene meno l'interesse del ricorrente alla decisione sulla legittimità degli atti stessi. Ciò in quanto il processo amministrativo ha natura strumentale rispetto alla tutela di un interesse sostanziale del ricorrente, che deve permanere per tutta la durata del giudizio. Pertanto, il venir meno dell'interesse del ricorrente, per effetto di sopravvenuti atti o fatti, determina l'improcedibilità del ricorso, a prescindere dalla fondatezza o meno delle censure originariamente dedotte. La sentenza sottolinea inoltre che, in tali casi, le spese processuali possono essere compensate tra le parti, tenuto conto dell'apporto collaborativo sotteso alla presentazione di osservazioni da parte del ricorrente, che hanno consentito di definire innovativamente l'assetto edilizio dell'area oggetto del contendere.