La procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, prevista dall'art. 63, comma 2, lett. c) del D.Lgs. n. 50/2016, costituisce una deroga eccezionale alla regola generale della gara pubblica, che può essere giustificata solo dalla sussistenza di "ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili" non imputabili all'amministrazione aggiudicatrice. Pertanto, il ricorso a tale procedura è illegittimo qualora l'urgenza invocata dall'amministrazione sia riconducibile a circostanze prevedibili e imputabili alla stessa, come l'impugnazione di precedenti procedure di gara o l'adozione di provvedimenti giurisdizionali sfavorevoli. In tali casi, l'amministrazione è tenuta a indire una procedura di gara aperta, nel rispetto dei principi di concorrenza e massima apertura al mercato, avvalendosi eventualmente di proroghe contrattuali per assicurare la continuità del servizio, senza poter ricorrere alla procedura negoziata senza bando. Inoltre, il principio di rotazione non può essere invocato per escludere dalla partecipazione alla gara l'operatore economico uscente, qualora l'amministrazione abbia illegittimamente optato per la procedura negoziata in luogo della gara aperta.