Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa in materia di concessioni di suolo pubblico per il commercio ambulante, è tenuto a individuare preventivamente, con apposita delibera consiliare, l'ampiezza complessiva delle aree destinate a tale attività e i criteri di assegnazione dei relativi posteggi, nel rispetto dei principi di programmazione urbanistica e di tutela della concorrenza. In assenza di una effettiva "scarsità" di tali aree, non è consentito al Comune disporre la cessazione anticipata delle concessioni in essere, dovendo invece provvedere al loro rinnovo automatico ai sensi dell'art. 181, comma 4-bis, del d.l. n. 34/2020, senza indire alcuna procedura concorrenziale. Infatti, il requisito dell'"interesse transfrontaliero certo", necessario per l'applicazione della disciplina derivante dalla direttiva Bolkestein, non ricorre di regola nelle ordinarie concessioni di suolo pubblico per attività di modesto rilievo economico, non essendo ragionevole presumere l'interesse di operatori economici non nazionali a effettuare i relativi investimenti. Pertanto, il Comune non può disapplicare la normativa nazionale in materia di rinnovo automatico delle concessioni in essere, in assenza di una effettiva e comprovata limitazione delle risorse pubbliche disponibili, derivante da una puntuale programmazione urbanistica.