Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38331 del 24 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38331PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il criterio distintivo tra il delitto di violenza privata e quello di minaccia non risiede nella materialità del fatto, che può essere identico in ciascuna delle due fattispecie, bensì nell'elemento intenzionale. Pertanto, la qualificazione giuridica della condotta come reato di minaccia o di violenza privata dipende dall'accertamento dell'intenzione dell'agente, ovvero se la sua condotta fosse finalizzata a indurre la persona offesa a un determinato comportamento (minaccia) oppure a costringerla materialmente a un'azione o omissione (violenza privata). In presenza di espressioni minacciose rivolte alla persona offesa, la loro qualificazione come minaccia o violenza privata non dipende dalla materialità del fatto, ma dall'accertamento dell'elemento soggettivo dell'agente, ossia se la sua condotta fosse diretta a indurre la persona offesa a un determinato comportamento o a costringerla materialmente. Pertanto, la valutazione della sussistenza dell'elemento intenzionale è fondamentale per la corretta qualificazione giuridica della condotta, non potendosi ritenere sufficiente il solo esame della materialità del fatto. Inoltre, la prospettazione di una diversa interpretazione dei fatti rispetto a quella offerta dal giudice di merito, che si traduca in una mera rilettura del materiale probatorio, è inammissibile in sede di legittimità, in quanto invasiva del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TRIESTE;

nei confronti di:

1) BR. CR. N. IL (OMESSO) C/;

2) BR. MA. N. IL (OMESSO) C/;

3) BR. IO. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 88/2009 GIUDICE DI PACE di UDINE, del 28/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/06/2011 la relazione fatta dal Consig…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.