Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46059 del 27 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46059PEN

Massima

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Il giudice, in sede di convalida di un provvedimento coercitivo, è tenuto a valutare la sussistenza degli elementi che ne legittimavano l'adozione al momento dell'arresto, con una verifica "ex ante", escludendo le indagini o le informazioni acquisite successivamente, le quali sono utilizzabili solo per l'ulteriore pronuncia sullo "status libertatis". Pertanto, il vaglio del giudice in questa fase attiene soltanto alla verifica del ragionevole uso dei poteri discrezionali della polizia giudiziaria e, quando ravvisi la mancanza di ragionevolezza nell'uso degli stessi, deve fornire sul punto adeguata argomentazione giustificativa. Conseguentemente, qualora gli elementi conosciuti e conoscibili dalla polizia giudiziaria al momento dell'arresto siano sufficienti a ritenere integrati i presupposti per l'adozione del provvedimento coercitivo, il giudice deve convalidare l'arresto, senza poter considerare informazioni o elementi successivamente acquisiti, i quali sono rilevanti solo ai fini della pronuncia sullo "status libertatis".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Roma;

avverso l'ordinanza, in data 05/03/2012, del G.I.P. dello stesso Tribunale, con la quale non veniva convalidato l'arresto in flagranza di (OMISSIS) (n. (OMISSIS));

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. D'((omissis)), il quale ha concluso chieden…

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