Il potere amministrativo di revoca di un provvedimento abilitativo all'esercizio di un'attività commerciale di somministrazione di alimenti e bevande, ai sensi dell'art. 19, comma 4, del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, può essere legittimamente esercitato dal Comune su richiesta vincolante del Prefetto, qualora emerga che l'esercizio commerciale costituisca la base operativa di un'articolata rete criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti e ad altri gravi reati, come accertato da provvedimenti dell'Autorità giudiziaria penale. Tale potere di revoca, pur incidendo sull'attività economica privata, è giustificato dall'esigenza di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica, ed è proporzionato alla gravità dei fatti accertati, senza che rilevi il mancato coinvolgimento diretto del titolare dell'attività commerciale nelle attività illecite, né il decorso del tempo dalla commissione dei reati, atteso che l'Amministrazione è tenuta ad agire tempestivamente a seguito della comunicazione prefettizia. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento amministrativo non determina l'invalidità del provvedimento finale, qualora l'esito provvedimentale non sarebbe potuto essere diverso.