Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36234 del 18 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36234PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura quando il soggetto agente, pur essendo stato legittimamente immesso nel possesso di un bene altrui, se ne appropria indebitamente, senza il consenso del proprietario e senza che sussista un valido titolo giuridico che gli consenta di ritenerlo. Il mero fatto che il bene sia stato affidato all'agente per un determinato scopo, come ad esempio un investimento, non esclude la configurabilità del reato qualora egli se ne appropri per sé, senza restituirlo al legittimo proprietario. Inoltre, il diritto di ritenzione in compensazione non ha efficacia scriminante se il credito vantato dall'agente non è liquido né esigibile. Pertanto, la condanna per appropriazione indebita è legittima anche in assenza di un accordo o patto giuridicamente valido tra l'agente e il proprietario del bene, che giustifichi il comportamento appropriativo dell'agente. I giudici di merito hanno il potere di valutare liberamente le risultanze probatorie e di ricostruire in modo logico e coerente i fatti, senza che la Corte di Cassazione possa sostituire tale valutazione con una diversa ricostruzione dei fatti, salvo che non emerga una manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. Infine, la determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, che deve tener conto della gravità oggettiva del fatto e dei connotati soggettivi della condotta, senza che ciò possa essere censurato in sede di legittimità, se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. PA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 14/12/2005 CORTE APPELLO di TRENTO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARMENINI ((omissis))O;

Udito il P.G. MONTAGNA Alfredo, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udita la parte civile avv. ((omissis)), che ha concluso come in atti.

OSSERVA

La Corte…

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