Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17068 del 23 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:17068PEN

Massima

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Il reato di violazione di domicilio ex art. 614 c.p. si configura quando l'agente, con coscienza e volontà, si introduce e si intrattiene nell'altrui abitazione contro la volontà di colui che è titolare del diritto di esclusione, a prescindere dal fine specifico perseguito. La tutela giuridica del domicilio non viene meno per il solo fatto dell'assenza, anche prolungata nel tempo, dell'avente diritto, in assenza di indici rivelatori di un diverso divisamento e della volontà di abbandonare definitivamente l'abitazione. Il dolo specifico richiesto per il reato di invasione di edifici ex art. 633 c.p., consistente nell'intenzione di occupare l'immobile o di conseguire altra utilità, non è pertanto elemento costitutivo del reato di violazione di domicilio, la cui configurabilità prescinde dalla finalità perseguita dall'agente. Il principio di determinatezza e di stretta legalità in materia penale impone di mantenere distinte le due fattispecie, senza poter procedere a un'interpretazione analogica in malam partem. La condotta dell'imputato, consistita nell'introdursi con effrazione nell'alloggio popolare assegnato a una donna gravemente malata e ricoverata, integra pertanto il reato di violazione di domicilio ex art. 614 c.p., a prescindere dal fine specifico perseguito, non rilevando ai fini della qualificazione giuridica del fatto. Il rigetto della richiesta di concessione delle attenuanti generiche è stato correttamente motivato in ragione della non incensuratezza dell'imputato e del turpe comportamento posto in essere in danno di una persona in condizioni di particolare vulnerabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 731/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 06/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE AUGUSTINIS Umberto che ha concluso per l'inammissibilita';

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 6.12.2013, la co…

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