Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31096 del 19 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31096PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione mafiosa si configura quando un soggetto estraneo all'associazione, pur senza farne parte, fornisce un contributo consapevole e volontario al rafforzamento o alla conservazione della struttura e della capacità operativa del sodalizio criminoso, attraverso l'impiego di capitali di provenienza illecita del clan. Tale contributo può concretizzarsi nell'investimento di denaro proveniente dalle attività estorsive e di traffico di stupefacenti del gruppo mafioso, anche se non accompagnato da una gestione monopolistica del mercato da parte dell'imprenditore, purché tale monopolio sia agevolato dalla posizione dominante del clan nel territorio. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se adeguatamente riscontrate da altri elementi indiziari, possono costituire prova sufficiente dell'esistenza del legame tra l'imprenditore e l'associazione mafiosa, anche in assenza di una puntuale ricostruzione contabile dei singoli flussi di denaro, essendo sufficiente cogliere l'attività di impiego del denaro di provenienza illecita. Il reato di riciclaggio ex art. 648-ter c.p. è assorbito dal concorso esterno in associazione mafiosa quando il reimpiego riguarda denaro, beni o utilità la cui provenienza illecita trova la sua fonte nell'attività costitutiva dell'associazione per delinquere di stampo mafioso e sia rivolta ad un associato cui quell'attività sia concretamente attribuibile. La circostanza aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991 non assorbe il reato di concorso esterno, in quanto tale aggravante è relativa ai singoli reati diversi da quello associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO P. A. - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 05/09/2012 del Tribunale di Napoli R.G. 6500/2012 visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso;

udita in Camera di Consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato l'Avv. (OMISSIS) e l'Avv. (OMISSIS), che hanno concluso per l'accogliment…

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