Consiglio di Stato sentenza n. 7295 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7295SENT

Massima

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Il diritto di proprietà privata è tutelato dall'ordinamento giuridico e la sua sottrazione da parte della pubblica amministrazione, in assenza di una legittima procedura espropriativa, costituisce un'antigiuridicità oggettiva che comporta il diritto del proprietario alla restituzione del bene, previa rimessione in pristino, nonché al risarcimento del danno per il periodo di illegittima occupazione. Il proprietario non può rinunciare al diritto di proprietà proponendo esclusivamente un'azione risarcitoria, in quanto ciò contrasterebbe con il principio di legalità, secondo il quale l'unica modalità di acquisto della proprietà da parte della pubblica amministrazione è l'adozione di un provvedimento ai sensi dell'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001. Pertanto, il proprietario ha diritto alla restituzione del bene, con conseguente obbligo di rimessione in pristino da parte dell'amministrazione, nonché al risarcimento del danno per il periodo di illegittima occupazione, calcolato in via equitativa sulla base dei criteri giurisprudenziali, fermo restando la facoltà dell'amministrazione di procedere all'acquisizione coattiva sanante del bene ai sensi dell'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001. Il diritto alla restituzione del bene non è soggetto a prescrizione, mentre il diritto al risarcimento del danno da occupazione illegittima si prescrive nel termine quinquennale decorrente dalle singole annualità, in assenza di atti interruttivi. La colpa dell'amministrazione, quale elemento soggettivo del risarcimento, è ravvisabile in caso di violazioni evidenti e inescusabili, come nel caso di prosecuzione dell'occupazione anche dopo l'annullamento del decreto di esproprio.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/08/2024

N. 07295/2024REG.PROV.COLL.

N. 00987/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 987 del 2018, proposto dal Comune di Acquaviva delle Fonti (Ba), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da Pec da Registri di giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)), in Roma, via ((omissis)) 30;

contro

la signora ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia e domicilio eletto presso lo studio del dott. ((omissis)), in Roma, via ((omissis)) 24;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. Puglia, sede di B…

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