Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9837 del 1 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9837PEN

Massima

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La concessione dell'attenuante della provocazione di cui all'art. 62, comma 2, c.p. è subordinata alla sussistenza di due requisiti: 1) la sussistenza di uno "stato d'ira" in capo all'agente, determinato da un fatto ingiusto della vittima; 2) la stretta consequenzialità tra il fatto ingiusto e la reazione dell'agente, che non deve essere eccessiva e sproporzionata rispetto al fatto provocatorio. L'attenuante non può essere riconosciuta in presenza di reciproche provocazioni, in quanto ciò impedisce di individuare un fatto ingiusto specifico della vittima quale causa immediata e diretta della reazione dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1605/2009 CORTE APPELLO di GENOVA, del 11/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE Eduardo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Genova, con sentenza dell'11 gennaio 2012, ha confermato la …

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