Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9654 del 27 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:9654PEN

Massima

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Il reato continuato non può essere riconosciuto tra fatti separatamente giudicati, anche se connessi sotto il profilo soggettivo, quando manca l'unità del disegno criminoso e la stretta connessione oggettiva tra i diversi episodi delittuosi. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza del reato continuato, deve accertare l'esistenza di un nesso teleologico tra i reati, tale da consentire di ritenere che essi siano stati concepiti, anche a grandi linee, fin dal momento dell'adesione dell'imputato all'associazione criminosa. Pertanto, la mera circostanza che i reati fine siano stati commessi nell'ambito di una più ampia attività associativa non è sufficiente a giustificare l'applicazione della continuazione, se i singoli episodi delittuosi risultano autonomi e privi di un collegamento oggettivo e soggettivo con il disegno criminoso originario. Il giudice deve, inoltre, verificare se i reati fine siano stati commessi con la medesima finalità e con modalità omogenee, tali da consentire di ravvisare un unico contesto esecutivo. In assenza di tali elementi, il giudice dell'esecuzione è legittimato a negare l'applicazione della disciplina del reato continuato, anche in presenza di una precedente pronuncia che abbia riconosciuto la continuazione tra alcuni dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/03/2015 della Corte di appello di Napoli,
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 4 marzo 2015 la Corte di appello di Napoli, giudice dell'esecuzione, ha respinto, per quanto interessa in questa sede, la domanda di (OMISSIS), diretta ad ottenere l'applicazione della disciplina del reato continuato tra …

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