Consiglio di Stato sentenza n. 5767 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5767SENT

Massima

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Il mancato rispetto del termine perentorio di tre mesi per la presentazione della documentazione integrativa richiesta dall'amministrazione comunale ai fini del condono edilizio, previsto dall'art. 39, comma 4, ultimo periodo, della legge n. 724/1994, come modificato dall'art. 2, comma 37, lett. d), della legge n. 662/1996, determina l'improcedibilità della domanda e il conseguente diniego della concessione o autorizzazione in sanatoria per carenza di documentazione, a prescindere dalla completezza o meno della documentazione tardivamente prodotta. Tale disposizione si applica anche alle domande di condono edilizio presentate ai sensi della legge n. 47/1985 e non ancora definite al momento dell'entrata in vigore della novella normativa, in virtù del richiamo contenuto nell'art. 49, comma 7, ultimo periodo, della legge n. 449/1997. Il rispetto del termine perentorio di tre mesi per l'integrazione documentale costituisce, pertanto, un presupposto essenziale ai fini dell'accoglimento della domanda di condono, la cui mancata osservanza determina l'improcedibilità della stessa e il conseguente diniego, indipendentemente dalla valutazione nel merito della completezza e idoneità della documentazione tardivamente prodotta. Tale principio, volto a garantire la celerità e l'efficienza dell'azione amministrativa, si applica in modo uniforme a tutte le istanze di condono edilizio, anche se presentate anteriormente all'entrata in vigore della disciplina che ha introdotto il termine perentorio, in quanto la relativa disposizione ha carattere di norma di interpretazione autentica, finalizzata a chiarire il corretto ambito applicativo della precedente disciplina.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/06/2023

N. 05767/2023REG.PROV.COLL.

N. 02204/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2204 del 2019, proposto da
Tiberio S.r.l., in persona del Legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso l’((omissis)), in Roma, via Anicio Gallo n. 56;

contro

Comune di Pompei, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso l’((omissis)), in Roma, piazza del Popolo n. 18;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania …

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