Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18319 del 22 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18319PEN

Massima

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La legittima difesa non sussiste quando l'agente, pur avendo subito un'aggressione, ha avuto la possibilità di sottrarsi al pericolo senza ricorrere all'uso della forza letale. Affinché la scriminante operi, è necessario che il pericolo di offesa sia attuale e incombente al momento dell'azione difensiva, senza che l'agente abbia avuto la concreta possibilità di allontanarsi in sicurezza dall'aggressore. Inoltre, la legittima difesa putativa, prevista dall'art. 59 c.p., richiede che l'erronea supposizione delle circostanze scriminanti sia fondata su elementi oggettivi e non su mere valutazioni soggettive, salva l'ipotesi di eccesso colposo. Il dolo eventuale, quale forma di dolo, sussiste quando l'agente, pur non avendo voluto direttamente l'evento morte, ha accettato il rischio che la sua condotta violenta potesse cagionarlo, come nel caso di plurime ferite inferte con particolare forza, soprattutto se una di esse risulta mortale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 23/2011 CORTE ASSISE APPELLO di MILANO, del 18/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Riello Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 26.1.2011 il Giudice delle indagini preliminari del Tri…

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