Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5412 del 14 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:5412PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale è legittimo quando la motivazione, pur senza entrare nel merito della ricostruzione fattuale, sia esente da evidenti vizi logico-giuridici e dia conto in modo congruo della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione del reato, sulla base di elementi probatori che, nel loro complesso, siano idonei a sorreggere il giudizio di adeguatezza e proporzionalità della misura applicata. Il controllo di legittimità sulla motivazione del provvedimento di riesame non può investire il merito della valutazione probatoria, che è riservata al giudice di merito, se la stessa non presenti palesi illogicità o errori di diritto. L'onere di pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende consegue alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, in considerazione dei profili di colpa emergenti dallo stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1315/2010 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 20/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO Laurenza;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Ia. Al. , tramite difensore di fiducia, ha proposto ricorso per cassazione avverso l'or…

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