Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26842 del 20 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26842PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale può fondarsi su un unico episodio delittuoso, purché di particolare gravità e sintomatico di una proclività criminale, in concorso con altri elementi indiziari quali frequentazioni con pregiudicati e mancanza di stabile occupazione lavorativa, i quali, nel loro complesso, dimostrino l'attualità della pericolosità del soggetto, anche in assenza di precedenti penali significativi, essendo sufficiente che il fatto delittuoso sia stato accertato nella fase delle indagini preliminari. La motivazione del provvedimento che applica la misura di prevenzione è adeguata laddove evidenzi in modo logico e giuridicamente corretto tali elementi, senza che la mera diversa valutazione delle circostanze da parte del ricorrente possa integrare un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 155/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 05/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

lette le conclusioni del PG Dott. IZZO Gioacchino, il quale ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. La Corte di appello di Napoli, con decreto del 5 marzo 2013, rigettava il gravame proposto da (OMISSIS) av…

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