Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43785 del 21 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43785PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza che ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, afferma che l'interesse all'impugnazione permane anche in caso di successiva revoca della misura, qualora tale pronuncia possa costituire presupposto per il riconoscimento del diritto a un'equa riparazione per la custodia cautelare subita ingiustamente. Tuttavia, tale interesse deve essere manifestato in modo concreto ed attuale dal ricorrente, non potendosi presumere automaticamente la sua sussistenza. In assenza di una espressa indicazione della volontà di utilizzare la pronuncia ai fini dell'azione di riparazione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, sia con riferimento ai motivi che contestano la sussistenza dei gravi indizi di reato, sia con riferimento a quelli che censurano la valutazione delle esigenze cautelari, in quanto tali vizi non sono idonei a fondare il diritto all'equa riparazione ex art. 314 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Felice Saverio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lu. Ca. , nata a (OMESSO);

contro l'ordinanza del 17 aprile 2008 emessa dal Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. Giorgio Fidelbo;

sentito il pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. GERACI Vincenzo, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse;

sentito l'a…

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