Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21585 del 22 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:21585PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto non solo dalla gravità e modalità di commissione del fatto, ma anche dalla personalità dell'indagato, dalla sua precedente sottoposizione a misure di prevenzione e dalla commissione di ulteriori reati anche dopo il fatto per cui si procede, senza che il mero decorso del tempo sia di per sé sufficiente a far venir meno le esigenze cautelari, specie quando l'indagato abbia dimostrato una spiccata propensione a delinquere. Il giudice è pertanto tenuto a una rigorosa motivazione in ordine all'attualità e all'intensità delle esigenze cautelari, anche in caso di sostituzione di una misura cautelare, valorizzando tutti gli elementi concreti che possano incidere sulla valutazione della pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angel - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 626/2014 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 17/07/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di Cassazione Dott. De Augustinis Umberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza deliberata il 17/07/2014, il Tribunale del riesame di Bari, in rifo…

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