La Regione, in qualità di autorità competente per il rilascio e la revoca delle autorizzazioni sanitarie, può legittimamente procedere alla revoca dell'autorizzazione sanitaria di una struttura residenziale psichiatrica, anche in assenza di una previa proposta di provvedimento da parte dell'Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, qualora siano stati accertati gravi e perduranti inadempimenti nella gestione della struttura, come la presenza di un numero di degenti largamente superiore ai posti letto autorizzati, assistiti da un organico manifestamente insufficiente. In tali casi, la Regione può prescindere dall'esercizio del potere di vigilanza da parte dell'Azienda Sanitaria Locale, la cui competenza risulta strumentale e funzionalmente subordinata al potere decisorio della Regione, al fine di assicurare l'immediata tutela della salute e della sicurezza dei pazienti. Il provvedimento di revoca, pur sintetico nella motivazione, è legittimo laddove respinga in modo adeguato le osservazioni difensive della struttura, senza necessità di una confutazione puntuale di ogni singolo rilievo, e risulti congruamente motivato sulla base degli esiti dell'attività ispettiva svolta da organi tecnici competenti, come il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri.